Domenica, 21 Luglio 2024 09:19

COME OTTENERE IL TRASFERIMENTO PER ASSISTERE IL FAMILIARE DISABILE In evidenza

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Se l'amministrazione militare nega il trasferimento previsto dall'art. 33 comma 5 Legge n. 104/92 per assistere un parente affetto da handicap grave, è possibile valutare la presentazione di un ricorso amministrativo, soprattutto considerando le indicazioni del Consiglio di Stato del giugno 2024 che suggeriscono questa via.

 

 

Nella quasi totalità dei casi l’Amministrazione militare nega il trasferimento sostenendo due tipiche motivazioni:
1) La presenza di altri familiari che si possono occupare del disabile;
2) La carenza organica del personale;

 

 

Ebbene con la recente sentenza n. 5532 il Consiglio di Stato, ha delineato come e quando dette motivazioni sono sufficienti a determinare un legittimo rifiuto al trasferimento, vediamo quali sono:

 

 

 

1) SULLA PRESENZA DI ALTRI FAMILIARI
Sul punto è stato specificato che l’Amministrazione non può operare un generico richiamo alla presenza astratta nel nucleo familiare di altri soggetti che potrebbero assistere il familiare disabile, si legge nella sentenza:
"l'esistenza di altri congiunti diversi dal richiedente il trasferimento non è sufficiente a supportare il diniego, dovendo l'Amministrazione valutare l'effettiva necessità del beneficio, al fine di impedirne un suo uso strumentale”, è quindi necessario che il trasferimento assolva le esigenze di assistenza del portatore di handicap poiché non può essere richiesto strumentalmente per appagare il desiderio del militare di essere trasferito vicino a “casa”.

 

 

2) SULLE CARENZE ORGANICHE
Anche in questo caso la motivazione non può essere generica, i giudici Amministrativi hanno infatti statuito ”…. le esigenze di servizio non possono essere né genericamente richiamate, né fondarsi su generiche valutazioni in ordine alle scoperture di organico ovvero alle necessità di servizio da fronteggiare”
È necessaria quindi una motivazione più dettagliata anche sulle asserite carenze organiche.

 

 

 

Vale la pena di ricordare che in entrambi i casi sarà l’Amministrazione a dover provare in giudizio le asserite carenze organiche e la concreta possibilità di assistenza alternativa che potranno offrire i parenti (diversi dal richiedente) al disabile .

Per tanto se l’atto di diniego che vi è stato notificato non specifica in modo circostanziato le motivazioni cosi come sopra descritto, potete certamente ricorrere in giudizio con buone possibilità che il vostro trasferimento venga accolto.

Prima di procedere con il ricorso, potrebbe essere utile consultare un legale specializzato in diritto amministrativo per valutare nel dettaglio la situazione specifica e ottenere consulenza personalizzata. La presentazione di un ricorso amministrativo può essere un passo importante per far valere i diritti in situazioni di questo genere.

 

 

 

Come chiedere assistenza allo studio legale?

Per avere assistenza legale o chiedere un parere per valutare la presentazione di un ricorso o un’istanza, basta utilizzare il portale MiaConsulenza.it, oppure inviare il quesito utilizzando la mail dello studio: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ovviamente è sempre possibile contattare direttamente studio Pandolfi & Mariani all’utenza mobile/fissa: 3286090590 o 0773487345

Letto 212 volte Ultima modifica il Lunedì, 22 Luglio 2024 09:26
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

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